Eccellente cucina di mare gourmet di stampo marchigiano, vigorosa e accattivante nei sapori. Stagionalità, freschezza e sostenibilità sono le parole d'ordine dello Chef fanese Federico Delmonte.
Acciuga (aperto da maggio 2018), si trova in Via Vodice n. 25, nei pressi di Piazza Mazzini. È aperto dal lunedì al sabato, per pranzo, dalle 12.30 alle 15.00, e per cena, dalle 12.30 alle 15.00. Potete riservare un tavolo chiamando il n. 06.3723395 oppure tramite email: info@acciugaroma.it
Da Acciuga vi aspetta una cucina di mare appetitosa e caratterizzata da sapori intensi.
La contaminazione marchigiana dello Chef e Patron Federico Delmonte è ben percepibile e questo per noi è un valore aggiunto.
I piatti dello Chef sono curati, ben presentati, vigorosi nei sapori e caratterizzati da accostamenti non scontati.
Troverete proposte classiche - come le tagliatelle alle vongole - affiancate da piatti più personali - come i Cappelletti pane capperi e brodo al limone - frutto della creatività della cucina. Le materie prime utilizzate sono fresche e di qualità, e vengono rispettate sia dal punto di vista della stagionalità che della sostenibilità, sia per quanto riguarda le specie che gli attrezzi utilizzati per la pesca.
Su Tripadvisor Acciuga si è aggiudicato il punteggio di 4 su 5 con 66 recensioni, così classificandosi al n. 3352 di 10.557 ristoranti in Roma (al momento in cui scriviamo, 04.03.2020). Gli utenti hanno apprezzato principalmente l'ottima cucina; la qualità e la freschezza del pescato; la cura dei dettagli, anche nella presentazione dei piatti; il servizio cortese e disponibile; l'ottima carta dei vini e la location curata ed elegante.
Non manca chi ha lamentato i prezzi poco contenuti; la scarsa varietà dei piatti del menù; e chi non è rimasto entusiasta dalla cucina.
Ma veniamo alla nostra esperienza.
Siamo stati da Acciuga un venerdì sera per cena, alle 21.00.
Il parcheggio nei dintorni del locale non è difficoltoso; noi lo abbiamo trovato immediatamente in Via Monte Nero, dove c'erano diversi posti disponibili.
Il locale è moderno, sobrio ed elegante, dalle linee essenziali, con cucina a vista, tavoli e sedie in legno, e una mise en place raffinata e curata. L'ambiente si divide in una sala in grado di accogliere trentacinque persone che, alle sue spalle, nasconde una piccola saletta rialzata con un unico tavolo sociale per otto persone.
L'ambiente è intimo, accogliente e formale, ma non troppo. I tavoli sono ben distanziati tra loro, tanto da regalare un'atmosfera intima. Va detto, però, che a livello acustico, nonostante il ristorante sia attrezzato in tal senso, rimane abbastanza rumoroso.
Noi lo riteniamo adatto per una cena romantica di coppia, una cena tra amici, colleghi e, perché no, in famiglia. In tal caso, a chi ha figli farà piacere sapere che Acciuga ha previsto un menù ideato per i bimbi.
Il locale è adatto anche per festeggiare un'occasione importante.
Il menù di Acciuga è composto da pochi piatti, principalmente di pesce (affiancati da una proposta di terra per ogni sezione della carta) ed è diviso in: antipasti (ad es. Il crudo - 15 euro; Lo scottato - 15 euro; I tre crudi di Federico - 30 euro; Baccalà e Acciuga proposti in piatti diversi - 15 euro; Insalata di calamari al vapore - 15 euro), primi (ad es. Tagliatelle alle vongole - 15 euro; Spaghetti cacio e pepe al quinto quarto di seppia - 15 euro; Passatelli al sugo di murici - 15 euro), secondi (ad es. Pescato di paranza in umido, scottadito, naturale o fritto - 20 euro; Il Brodetto alla fanese - 30 euro; Tagliata di pezza marchigiana e contorno - 20 euro; Contorno di stagione - 6 euro) e dolci (ad es. Zuppa inglese - 8 euro; Tartufone - 8 euro; Sorbetto e frutta di stagione - 8 euro).
Sono presenti anche due menù degustazione: 1) il Menù Federico che prevede 9 portate a 70 euro a persona, bevande escluse, e 2) il Menù Acciuga, che prevede un antipasto, un primo e un secondo a scelta dai piatti della carta, al costo di 45 euro a persona, bevande escluse.
Da bere, potete scegliere tra sette etichette di Champagne e Spumanti (da 28 a 90 euro); dodici etichette di vino bianco marchigiano (da 25 a 60 euro); quattro etichette di vino rosso e rosato marchigiani (da 25 a 40 euro), e otto etichette di vini francesi (da 40 a 120 euro).
Noi abbiamo ordinato due porzioni di Tre crudi di Federico (30 euro); una porzione di Acciuga marinata con pane, tartufo nero e topinambur (15 euro); una porzione di Genovesini rigati con cannocchia, broccolo e pecorino di Fossa (15 euro); una porzione di pescato di paranza scottadito (20 euro) e, per dolce, una zuppa inglese (8 euro).
Da bere, una bottiglia di acqua liscia Lauretana e un calice di Verdicchio dei Castelli di Jesi, Arbinus, Ciù Ciù, del 2018 (9 euro),
Partiamo dal benvenuto dello Chef, consistente in un carciofo sott'olio alla cafona, un krapfen con crema inglese alle olive taggiasche e polvere di cacao, e una pasta di mandorle alla marinara. Tre assaggi, con particolare riferimento alla crema alle alle olive taggiasche, che si sono fatti notare. Buonissimi.
Dopo una discreta attesa, ci hanno servito gli antipasti e, dunque, la capesanta marinata con cocco, cipolla e lime; la tartare di cefalo con timo limonato; il calamaro crudo (30 euro per i tre piatti di crudo) e l'acciuga marinata con pane, tartufo nero e topinambur (15 euro).
I crudi, che peraltro sono la nostra passione, sono stati superlativi.
A prescindere dalla loro qualità e freschezza, ci hanno entusiasmato per l'esplosione di sapori al palato, determinata da un accostamento perfetto degli ingredienti che hanno esaltato la materia prima.
Per noi è stato un piacere ritrovare un sapore deciso anche in presenza del crudo.
Abbiamo lodi anche per l'acciuga che, sapientemente abbinata al tartufo nero e al topinambur, ci è piaciuta moltissimo.
Il primo piatto, i Genovesini rigati con cannocchia, broccolo e pecorino di Fossa (15 euro), ci ha stupito per il suo carattere, affatto banale. Agli ingredienti del piatto, lo Chef ha aggiunto il guanciale, che ha conferito alla portata una leggera punta di affumicatura che gli ha regalato quel qualcosa in più che lo ha reso molto particolare. Sappiate, però, che proprio per questo lo riteniamo un primo piatto adatto ai palati più raffinati.
A seguire ci hanno servito il secondo: il pescato di paranza scottadito (20 euro).
Per scottadito, in questo caso, si intende una tipica ricetta marchigiana secondo la quale il pesce - in questo piatto triglia, calamaro, acciuga e merluzzo - viene cotto alla brace e gratinato. A noi è piaciuto moltissimo e ve lo consigliamo.
Per quanto riguarda i secondi, torneremo senz'altro anche per assaggiare il brodetto alla fanese (piatto tipico marchigiano che già conosciamo e amiamo), e se interessa anche a voi, ricordatevi che va ordinato al momento della prenotazione, perché richiede una preparazione e, sopratutto, un tempo di cottura molto lungo.
La nostra cena è terminata con la zuppa inglese (8 euro), arrivata in tavola all'interno di un bicchiere da cocktail. Il richiamo al drink non lo abbiamo ritrovato solo nella forma, ma anche nel gusto, liquoroso e poco dolce. Non aspettatevi la solita zuppa inglese. A noi è piaciuta.
Il servizio di Acciuga è senz'altro cordiale, garbato e professionale, anche se, a nostro avviso, e per quel che è stata la nostra esperienza, lo riteniamo migliorabile sotto diversi profili.
Ci permettiamo di fare questa osservazione perché riteniamo che la cucina di questo ristorante possa aspirare alla stella Michelin, e non alla "semplice" segnalazione di cui gode oggi nella Guida del 2020.
Per farvi qualche esempio e spiegarci meglio - soprattutto per rendere costruttiva la nostra osservazione - si potrebbe migliorare l'attenzione e ridurre i tempi di attesa.
Il nostro primo antipasto, infatti, è stato servito dopo mezz'ora dal nostro arrivo.
Per di più (e probabilmente è stato questo il motivo della lunga attesa), dando un'occhiata agli altri tavoli, ci siamo resi conto che avevano dimenticato di servirci il benvenuto dello Chef che, ci hanno portato tra un antipasto e l'altro, appena glielo abbiamo fatto notare, scusandosi per la dimenticanza.
Le varie portate poi sono state servite senza una spiegazione della loro composizione, che invece avrebbero meritato. Siamo stati sempre noi, infatti, a chiedere qualcosa in più sugli ingredienti dei piatti e sui loro abbinamenti.
È apprezzabile, invece, il fatto che lo Chef sia passato tra i tavoli a fine cena.
La nostra cena è iniziata alle 21.00 ed è terminata alle 23.00.
Veniamo, infine, al conto. Per due porzioni di Tre crudi di Federico (30 euro); una porzione di Acciuga marinata con pane, tartufo nero e topinambur (15 euro); una porzione di Genovesini rigati con cannocchia, broccolo e pecorino di Fossa (15 euro); una porzione di pescato di paranza scottadito (20 euro); una zuppa inglese (8 euro); una bottiglia di acqua liscia Lauretana (3 euro); un calice di Verdicchio dei Castelli di Jesi, Arbinus, Ciù Ciù, del 2018 (9 euro), abbiamo speso 130 euro in due, e dunque, 65 euro a persona.
In conclusione, la cucina di mare di stampo marchigiano dello Chef Delmonte ci ha conquistato, e la consigliamo agli amanti dei crudi, dei sapori decisi e degli abbinamenti ricercati.
Buon appetito ... E ricordatevi di taggare @ceniamofuori sui social per condividere con noi le vostre esperienze e segnalarci i piatti che avete preferito!
I prezzi delle portate o dei menù che indichiamo, i giorni, gli orari di apertura e chiusura dei locali, i numeri telefonici e le classifiche di Tripadvisor possono subire variazioni poiché sono tutti rilevati nel momento in cui scriviamo.
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